Bertolt Brecht.

Nato a Augusta nel 1898, scrittore, poeta, drammaturgo e regista teatrale tedesco.

Per l'originalità dell'approccio con cui affrontò temi di carattere prevalentemente sociale, è considerato uno degli autori più innovativi della drammaturgia contemporanea.
Studiò presso le università di Monaco e di Berlino, e nel 1924 entrò come drammaturgo nel Deutsches Theater.
I suoi primi drammi mostrano l'influenza dell'espressionismo, il più importante movimento artistico nella Germania dell'epoca.
Nel 1928 scrisse "L'opera da tre soldi", su musica di Kurt Weill, considerata il suo capolavoro teatrale.
La critica della società capitalistica, alla quale si contrappone l'idea di una rivoluzione in senso marxista dei rapporti sociali, è particolarmente evidente in un'opera come "Ascesa e caduta della città di Mahagonny" (1928-29), il più importante tra i cosiddetti "drammi didattici" nei quali rientrano anche "La linea di condotta", “L'eccezione e la regola” e “Santa Giovanna dei macelli" (tutti composti tra il 1929 e il 1930).
Fu durante questo primo periodo della sua carriera che Brecht teorizzò una tecnica drammatica conosciuta come teatro epico. Ai metodi del dramma realistico e al vincolo delle unità di tempo, luogo e azione, Brecht oppose una forma narrativa libera da regole, volta a produrre nello spettatore una reazione definita "effetto di straniamento". Grazie a tale effetto, ottenuto attraverso il dilatarsi dei tempi scenici, il contemporaneo snodarsi di situazioni differenti che cambiano di continuo, l'uso di "a solo" e maschere, Brecht si propose di impedire allo spettatore l'identificazione con i personaggi sulla scena, o l'attesa per la soluzione dell'intreccio. Ne deriva un allentamento del coinvolgimento emotivo e una maggiore e più distaccata attenzione al momento nel quale una specifica realtà viene descritta sulla scena: tutti elementi che inducono a una oggettiva riflessione sulle disuguaglianze sociali e alla consapevolezza della necessità del cambiamento. A causa della sua opposizione al regime nazista, Brecht fu costretto a lasciare la Germania nel 1933 e si rifugiò prima in Svezia, quindi in Finlandia, in Unione Sovietica e infine nel 1941 in California. Durante gli anni di esilio scrisse alcuni capolavori, come "Vita di Galilei", "Madre Coraggio e i suoi figli"(1939); L'anima buona di Sezuan (1938-40); e Il cerchio di gesso del Caucaso (1944-45). Nel 1948 Brecht tornò in Germania, prese residenza a Berlino Est, con la moglie Helene Weigel, fondò una propria compagnia teatrale, il Berliner Ensemble. Brecht si considerava un uomo di teatro pratico, che si era liberato sia dal teatro di introspezione psicologica sia dall'espressionismo, per aprirli, partendo da una descrizione fattiva della realtà, il rinnovamento. Il suo linguaggio teatrale e poetico era una mescolanza di lingua classica e popolare, con versi irregolari e senza rima, ed era studiato per scuotere il pubblico dalla passiva accettazione dello stato di fatto e suscitare la critica dell'avvenimento messo in scena. Fu un personaggio controverso nell'Europa orientale, perché il suo pessimismo morale entrava in conflitto con il realismo socialista di marca sovietica. Brecht scrisse anche moltissime liriche: esse, assieme ai drammi, lo collocano nel novero dei più grandi autori tedeschi.

scritti su Brecht

Bertolt Brecht - il teatro e la poesia

Le traduzioni delle poesie di Brecht sono dell'autore

Bertolt Brecht e il teatro

Brecht è il principale drammaturgo tedesco del Novecento. Nato nel 1898 ad Augsburg (Baviera) scoprì presto il suo amore per il teatro. Il suo esordio in teatro era fortemente influenzato dall'Espressionismo, ma presto aderisce allo schieramento marxista e sviluppò la teoria del "teatro epico" secondo cui lo spettatore non doveva immedesimarsi, ma era invitato a tenere una distanza critica per riflettere su quello che si vedeva in scena. Canzoni, elementi parodistici e una sceneggiatura molto ben studiata dovevano creare un effetto di straniamento, un distacco critico. Lo spettatore doveva imparare qualcosa. Il suo teatro offriva una grande varietà di storie e casi umani, oppure rivisitazioni di drammi storici che sapevano incantare il pubblico per la loro arguzia, modernità e impostazione scenica. Per le sue idee marxiste doveva, nel 1933, emigrare in America, raggiunta via Danimarca e Mosca (dove si guardò bene di restare). Quando tornò in Germania, nel 1949, fondò a Berlino Est un proprio teatro, il "Berliner Ensemble", dove cercò di realizzare le sue idee, portando questo teatro a una delle più affermate compagnie teatrali. Nonostante le sue convinzioni marxiste era spesso in contrasto con le autorità della Germania dell'est. Morì nel 1956 a Berlino.

Le opere teatrali più importanti di Bertold Brecht:

1928: L'opera da tre soldi
1940: L'anima buona di Sezuan
1941: Madre Coraggio
1943: Vita di Galileo
1945: Il cerchio di gesso nel Caucaso

L'opera da tre soldi

La prima di questa opera nel 1928 fu il più grande successo teatrale degli anni venti. Il pubblico era entusiasta, l'opera rimase in scena per un intero anno. Che opera però! I personaggi principali sono il re dei mendicanti che organizza il "lavoro" dei mendicanti come un affare qualsiasi (e si arricchisce parecchio), il criminale senza scrupoli Mackie Messer che in fondo è un esempio di rispettabilità borghese, il capo di polizia che è corrotto fino al osso. Una sceneggiatura spettacolare, colpi di scena, canzoni e ballate (tra queste molte delle più più famose della sua intera produzione) scritte dal compositore Kurt Weill (1900-1950), assicuravano il divertimento del pubblico. Questo spettacolo “multimediale” era un gran successo e allo stesso tempo uno scandalo: la differenza tra criminali e persone rispettabili sparisce del tutto in questa opera, i soldi rendono tutti uguali, cioè corrotti. Tutto si concentra nella esclamazione di uno dei protagonisti: "la pappatoria viene prima, la morale dopo!" E persino il borghese rideva vedendo questa "Opera da tre soldi", anche se, molto probabilmente, alla fine gli rimaneva l'amaro in bocca.

Vita di Galileo

Galilei scopre che la terra non è al centro dell'universo, ma solo un pianeta tra molti altri che girano intorno al sole. Non è il primo a dirlo ma, con l'aiuto del telescopio, è il primo a poterlo provare. Con questo si mette però contro la chiesa che non vuole tollerare le nuove idee. Davanti alla scelta, o ritrattare o subire le torture e il rogo della Santa Inquisizione, ritratta. Ma con il suo libro che scrive di segreto e con i suoi allievi che vanno all'estero sopravvivono le sue idee. Nel momento in cui Galileo smentisce le proprie idee per paura delle torture, un suo allievo deluso esclama: "Disgraziato il paese che non ha eroi!", mentre Galileo risponde: "Felice il paese, che non ha bisogno di eroi!". Brecht non ama l'eroismo, preferisce la furbizia. Galileo è consapevole del fatto di avere una sola vita e vuole godersela, ma allo stesso tempo non vuole, a nessun costo, rinunciare alla verità. "Meglio avere le mani sporche che non le mani vuote" dice Galileo in un altro memento a uno dei protagonisti dell'opera. É un opera coinvolgente e convincente, un'opera sulla responsabilità e sul destino della scienza che anche oggi non ha perso niente in attualità.

Madre Coraggio e i suoi figli

Il sottotitolo dice: "Una cronaca dalla Guerra dei Trent'anni", ma a nessuno possono sfuggire i riferimenti alle guerre moderni, Brecht scrisse il dramma nel 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale! Una vivandiera, cercando di addattarsi ai tempi brutti della guerra, segue gli eserciti, cerca ingenuamente di trarne profitto e di guadagnare qualcosa in guerra, che invece le fa perdere tutti i tre figli. "La guerra è solo la continuazione degli affari con altri mezzi, ma i grandi affari non li fa la povera gente, e nella guerra tutte le virtù umane diventano mortali", questa è, secondo Brecht, la morale del dramma. Lo spettatore non doveva sentire compassione per la povera vivandiera, bensì capire, perché doveva necessariamente finire in questo modo. È uno dei più efficaci drammi di Brecht contro la guerra e uno dei pezzi più rappresentati e più popolari della sua produzione.

Bertolt Brecht e la poesia

Nel 1951, osservando un leoncino cinese ritagliato dalle radici della pianta del té, Brecht, che era un entusiasta dell'arte cinese, scrive una breve poesia che è una specie di programma della sua poesia:

I cattivi temono le tue unghie
I buoni si rallegrano della tua grazia
Un cosa così
Mi piacerebbe sentire
Dai miei versi.

Brecht è autore di numerose poesie, tra le più toccanti della lirica tedesca novecentesca. La sua scrittura poetica è diretta, con il tono della semplice annotazione immediata, della confessione di un intellettuale in un età di atroci crudeltà. Vuole essere utile, non vi porta in nessun mondo fantastico o enigmatico. Eppure ha un fascino, una bellezza a cui è difficile sottrarsi. Le sue poesie non hanno la rima, hanno però un ritmo molto ben studiato.

Dauerten wir unendlich

Se durassimo in eterno

 

Dauerten wir unendlich

Se durassimo in eterno

So wandelte sich alles

Tutto cambierebbe

Da wir aber endlich sind

Dato che siamo mortali

Bleibt vieles beim Alten.

Molto rimane come prima.

Der Radwechsel

Il cambio della ruota

   

Ich sitze am Straßenhang.

Sto seduto ai margini della strada.

Der Fahrer wechselt das Rad.

L'autista cambia la ruota.

Ich bin nicht gern, wo ich herkomme.

Non sono volentieri lì da dove vengo.

Ich bin nicht gern, wo ich hinfahre.

Non sono volentieri lì dove vado.

Warum sehe ich den Radwechsel

Perché vedo il cambio della ruota

Mit Ungeduld?

Con impazienza?


Ich benötige keinen Grabstein 

Ich benötige keinen Grabstein, aber 
Wenn ihr einen für mich benötigt 
Wünschte ich, es stünde darauf: 
Er hat Vorschläge gemacht. 
Wir Haben sie angenommen. 
Durch eine solche Inschrift wären 
Wir alle geehrt.

Non ho bisogno di una lapide  

Non ho bisogno di una lapide, ma 
Se voi avete bisogno di una per me 
Vorrei che ci fosse scritto: 
Ha fatto delle proposte. Noi 
Le abbiamo accettate. 
Con una tale incisione saremmo 
Onorati tutti quanti.


Der Rauch 

Das kleine Haus unter Bäumen am See. 
Vom Dach steigt Rauch. 
Fehlte er 
Wie trostlos wären dann 
Haus, Bäume und See!

Il fumo 

La piccola casa sotto gli alberi sul lago. 
Dal tetto sale il fumo. 
Se mancasse 
Quanto sarebbero desolati 
La casa, gli alberi, il lago!


Schlechte Zeit für Lyrik

Tempi brutti per la poesia

   

Ich weiß doch: nur der Glückliche

Sì, lo so: solo il felice

Ist beliebt. Seine Stimme

E' amato. La sua voce

Hört man gern. Sein Gesicht ist schön.

E' ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.

   

Der verkrüppelte Baum im Hof

L'albero deforme nel cortile

Zeigt auf den schlechten Boden, aber

E' frutto del terreno cattivo, ma

Die Vorübergehenden schimpfen ihn einen Krüppel

Quelli che passano gli danno dello storpio

Doch mit Recht.

E hanno ragione.

   

Die grünen Boote und die lustigen Segel des Sundes 

Le barche verdi e le vele allegre della baia

Sehe ich nicht. Vor allem

Io non le vedo. Soprattutto

Sehe ich nur der Fischer rissiges Garnnetz.

Vedo la rete strappata del pescatore.

Warum rede ich nur davon

Perché parlo solo del fatto

Daß die vierzigjährige Häuslerin gekrümmt geht? 

Che la colona quarantenne cammina in modo curvo?

Die Brüste der Mädchen

I seni delle ragazze

Sind warm wie ehedem.

Sono caldi come sempre.

 

 

In meinem Lied ein Reim

Una rima in una mia canzone

Käme mir fast vor wie Übermut.

Mi sembrerebbe quasi una spavalderia.

   

In mir streiten sich

In me si combattono

Die Begeisterung über den blühenden Apfelbaum

L'entusiasmo per il melo in fiore

Und das Entsetzen über die Reden des Anstreichers.

E il terrore per i discorsi dell'imbianchino.

Aber nur das zweite

Ma solo il secondo

Drängt mich zum Schreibtisch.

Mi spinge alla scrivania.

   

(Mit "der Anstreicher" meint Brecht Hitler)

(Con "l'imbianchino" Brecht si riferisce a Hitler)


Ich habe gehört,

Ho sentito

ihr wollt nichts lernen

che non volete imparare niente

   

Ich habe gehört, ihr wollt nichts lernen.

Ho sentito che non volete imparare niente.

Daraus entnehme ich: ihr seid Millionäre.

Deduco: siete milionari.

Eure Zukunft ist gesichert - sie liegt

Il vostro futuro è assicurato - esso è

Vor euch im Licht. Eure Eltern

Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori

Haben dafür gesorgt, daß eure Füße

Hanno fatto sì che i vostri piedi

An keinen Stein stoßen. Da mußt du

Non urtino nessuna pietra. Allora non devi

Nichts lernen. So wie du bist

Imparare niente. Così come sei

Kannst du bleiben.

Puoi rimanere.

   

Sollte es dann doch Schwierigkeiten geben,

E se, nonostante tutto, ci sono delle difficoltà,

da doch die Zeiten

dato che i tempi,

Wie ich gehört habe, unsicher sind

Come ho sentito, sono insicuri

Hast du deine Führer, die dir genau sagen

Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente

Was du zu machen hast, damit es euch gut geht.

Ciò che devi fare affinché stiate bene.

Sie haben nachgelesen bei denen

Essi hanno letto i libri di quelli

Welche die Wahrheiten wissen

Che sanno le verità

Die für alle Zeiten Gültigkeit haben

Che hanno validità in tutti i tempi

Und die Rezepte, die immer helfen.

E le ricette che aiutano sempre.

   

Wo so viele für dich sind

Dato che ci sono così tanti che pensano per te

Brauchst du keinen Finger zu rühren.

Non devi muovere un dito.

Freilich, wenn es anders wäre

Però, se non fosse così

Müßtest du lernen.

Allora dovresti studiare.


An die Nachgeborenen

A quelli nati dopo di noi

   

Wirklich, ich lebe in finsteren Zeiten!

Veramente, vivo in tempi bui!

Das arglose Wort ist töricht. Eine glatte Stirn

La parola disinvolta è folle. Una fronte liscia

Deutet auf Unempfindlichkeit hin. Der Lachende

Indica insensibilità. Colui che ride

Hat die furchtbare Nachricht

Probabilmente non ha ancora ricevuto

Nur noch nicht empfangen.

La terribile notizia.

   

Was sind das für Zeiten, wo

Che tempi sono questi in cui

Ein Gespräch über Bäume fast ein Verbrechen ist

Un discorso sugli alberi è quasi un reato

Weil es ein Schweigen über so viele Untaten

Perché comprende il tacere su così tanti

einschließt!

crimini!

Der dort ruhig

Quello lì che sta tranquillamente attraversando

über die Straße geht

la strada

Ist wohl nicht mehr erreichbar für seine Freunde

Forse non è più raggiungibile per i suoi amici

Die in Not sind?

Che soffrono?

   

Es ist wahr: ich verdiene noch meinen Unterhalt

E' vero: mi guadagno ancora da vivere

Aber glaubt mir: das ist nur ein Zufall. Nichts

Ma credetemi: è un puro caso. Niente

Von dem, was ich tue, berechtigt mich dazu,

Di ciò che faccio mi da il diritto

mich sattzuessen.

di saziarmi.

Zufällig bin ich verschont.

Per caso sono stato risparmiato.

(Wenn mein Glück aussetzt, bin ich verloren)

(Quando cessa la mia fortuna sono perso)

   

Man sagt mir: Iß und trink du! Sei froh,

Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati

daß du hast!

perché hai!

Aber wie kann ich essen und trinken, wenn

Ma come posso mangiare e bere se

Ich es dem Hungernden entreiße, was ich esse, und

Ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e

Mein Glas Wasser einem Verdurstenden fehlt? sete?

Il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di

Und doch esse und trinke ich.

Eppure mangio e bevo.

   

Ich wäre gern auch weise.

Mi piacerebbe anche essere saggio.

In den alten Büchern steht, was weise ist:

Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio:

Sich aus dem Streit der Welt halten

Tenersi fuori dai guai del mondo e passare

und die kurze Zeit

Il breve periodo

Ohne Furcht verbringen.

senza paura.

   

Auch ohne Gewalt auskommen

Anche fare a meno della violenza

Böses mit Gutem vergelten

Ripagare il male con il bene

Seine Wünsche nicht erfüllen, sondern vergessen

Non esaudire i propri desideri, ma dimenticare

Gilt für weise.

Questo è ritenuto saggio.

Alles das kann ich nicht:

Tutto questo non mi riesce:

Wirklich, ich lebe in finsteren Zeiten!

Veramente, vivo in tempi bui!

.....

.....

Ihr, die ihr auftauchen werdet aus der Flut

Voi, che emergerete dalla marea

In der wir untergegangen sind

Nella quale noi siamo annegati

Gedenkt

Ricordate

Wenn ihr von unseren Schwächen sprecht

Quando parlate delle nostre debolezze

Auch der finsteren Zeit

Anche i tempi bui

Der ihr entronnen seid.

Ai quali voi siete scampati.

   

Gingen wir doch, öfter als die Schuhe,

Infatti, caminavamo, cambiando più spesso i paesi

die Länder wechselnd *

delle scarpe, *

Durch die Kriege der Klassen, verzweifelt

Attraverso le guerre delle classi, disperati

Wenn da nur Unrecht war und keine Empörung.

Quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta.

   

Dabei wissen wir doch:

Eppure sappiamo:

Auch der Haß gegen die Niedrigkeit

Anche l'odio verso la bassezza

Verzerrt die Züge.

Distorce i tratti del viso.

Auch der Zorn über das Unrecht

Anche l'ira per le ingiustizie

Macht die Stimme heiser. Ach wir

Rende la voce rauca. Ah, noi

Die wir den Boden bereiten wollten

Che volevamo preparare il

für Freundlichkeit

terreno per la gentilezza

Konnten selber nicht freundlich sein.

Noi non potevamo essere gentili.

   

Ihr aber, wenn es so weit sein wird

Ma voi, quando sarà venuto il momento

Daß der Mensch dem Menschen ein Helfer ist

In cui l'uomo è amico dell'uomo

Gedenkt unser

Ricordate noi

Mit Nachsicht.

Con indulgenza.

   

* Brecht bezieht sich auf sein Exil

* Brecht si riferisce al suo esilio in vari paesi.

in verschiedenen Ländern


Elogio della dimenticanza

 

Buona cosa è la dimenticanza !

Altrimenti come farebbe

il figlio ad allontanarsi dalla madre che lo ha allattato ?

che gli ha dato la forza delle membra

e lo trattiene per metterle alla prova ?

Oppure come farebbe l'allievo ad abbandonare il maestro

che gli ha dato il sapere ?

Quando il sapere è dato

l'allievo deve mettersi in cammino.

Nella casa vecchia

prendono alloggio i nuovi inquilini.

Se vi fossero rimasti quelli che l'hanno costruita

la casa sarebbe troppo piccola.

La stufa riscalda. Il fumista

non si sa più chi sia. L'aratore

non riconosce la forma di pane.

Come si alzerebbe l'uomo al mattino

senza l'oblio della notte che cancella le tracce ?

Chi è stato sbattuto a terra sei volte

come potrebbe risollevarsi la settima

per rivoltare il suolo pietroso,

per rischiare il volo nel cielo ?

La fragilità della memoria

dà forza agli uomini.

Lode del dubbio

Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.

Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo
fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono
le si poté contare.

Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta
e giunse una nave alla fine
dell'infinito mare.

Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili!
Oh il coraggioso medico che cura
l'ammalato senza speranza!

Ma d'ogni dubbio il più bello
è quando coloro che sono
senza fede, senza forza, levano il capo e
alla forza dei loro oppressori
non credono più!

Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!
Quante vittime costò!
Com’era difficile accorgersi
che fosse così e non diverso!
Con un respiro di sollievo un giorno
un uomo nel libro del sapere lo scrisse.

Forse a lungo là dentro starà e più generazioni
ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza
e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove esperienze,
che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
E un altro giorno un uomo dal libro del sapere
gravemente cancella quella tesi.

Intronato dagli ordini, passato alla visita
d'idoneità da barbuti medici, ispezionato
da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato
da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie
un libro redatto da Iddio in persona,
erudito da impazienti pedagoghi, sta il povero e ode
che questo mondo è il migliore dei mondi possibili e che il buco
nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto da Dio.
Veramente gli è difficile
dubitare di questo mondo.
Madido di sudore si curva l'uomo
che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.

Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo
che la propria casa si costruisce.
Sono coloro che non riflettono, a non
dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
infallibile il loro giudizio.
Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi
è sconfinata. Gli argomenti
li odono con gli orecchi della spia.

Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione. Le teste
le usano solo per scuoterle. Con aria grave
mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino
si chiedono se anch'egli non sia un uomo.

Dopo aver rilevato, mormorando,
che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.

Certo, se il dubbio lodate
non lodate però
quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
ma inattivo rimane nel pericolo
chi di troppi ha bisogno.

Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!


.
.
Dici: «Per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze, ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d'ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha stravolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è ora falso di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto?
Su chi contiamo ancora?
Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più
nessuno e da nessuno compresi?
O dobbiamo sperare soltanto
in un colpo di fortuna?»
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.