Riccardo Mannelli's Portrait
Visioni memorabili e fotogrammi implacabili
Cenere e inchiostro, schizzi e sigarette

 




                     di Fabio Norcini

 


Se fosse possibile pensare uno sponsor per Mannelli non c'è dubbio che dovrebbe essere soltanto Bic. È infatti la casa francese che gli fornisce i principali strumenti della sua attività artistica: accendino e penna a sfera. Il primo per mettere a fuoco sogni e desideri, la seconda per ricavare dai piccoli fuochi straordinarie carte geografiche dell'inconscio, visioni memorabili e fotogrammi implacabili. Cenere e inchiostro, schizzi e sigarette, funziona così l'impressionante macchina mannellica, ordigno che spara disegni in forma di poesia o aforisma, che travasa satira in malinconia, saggezza in follia e viceversa. Per lui disegnare è come respirare e a chi, come chi scrive, resta sbalordito dalla straordinaria mano, dalla formidabile facilità di esecuzione e domanda come ciò sia possibile risponde, con un'alzata di spalle, che perfino le galline avrebbero imparato dopo miliardi di disegni. E, viene spontaneo chiedere, se dovessi risognare tutte le facce che hai ritratto? "Sarebbe un incubo, una sorta di giorno del giudizio, di valle di Giosafat".

Classe 1955, Mannelli è nato a Pistoia; vive e lavora a Roma nel quartiere Pigneto, dove Pasolini girò Accattone, film che rivede a scopo terapeutico almeno una volta l'anno, insieme a Salò. Collabora a La Repubblica, dopo aver pubblicato su importanti riviste nazionali ed estere; tra le altre Il Male, L'Europeo, La Stampa, Il Messaggero, Lotta Continua, Il Manifesto, Il Mago, Il Clandestino, Linus, Alter Linus, Blue, Comic Art, Cuore, Zut, L'Heco des Savanes, Umor, Boxer. Detto così sembra un curriculum liscio come l'olio. Va sottolineato che della primissima cooperativa "Il Male" fu uno degli otto fondatori, con Pino Zac e Vauro. Non ha smesso di abbeverare motorini a piazza San Pietro ed è sempre stato un rompipalle. La prima volta che Forattini se ne andò da Repubblica lo designò suo erede. Il buon Mannelli si illuse di imporre a Scalfari non una vignetta, ma un mini reportage in prima pagina. Non se ne fece niente. Anche in campo artistico non ha mai accettato le regole dei mercanti e le logiche di mercato, pur tenendo varie mostre personali. Ovviamente vista la sua abilità con i nudi più volte gli vengono richiesti soggetti più "giovani" o appetitosi; figuriamoci... Ha pubblicato numerosi libri: ricordiamo, tra i tanti, il bellissimo Nicaragua, Km. di Kili, Eccetto me e la mia scimmia. Insegna Disegno dal vero e Anatomia all'istituto Europeo del Design di cui coordina il Dipartimento Illustrazioni.