George Grosz |
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Allievo di Richard
Müller all'Accademia di Dresda e poi di Emil Orlik
all'Accademia di Berlino, Grosz partecipa ai movimenti più importanti
della prima metà del secolo. Dopo esperienze cubiste e futuriste è fondatore nel '18 con Raoul Hausmann del dadaismo berlinese e più tardi è con Otto Dix e Rudolf Schlichter uno dei protagonisti della Nuova Oggettività. Attivissimo illustratore, fonda la rivista "Die Pleite" e collabora con l'editore Malik, con cui pubblica numerose cartelle di disegni satirici. Nel '33, poco prima dell'avvento di Hitler al potere, si trasferisce negli Stati Uniti, dove vivrà insegnando e continuando la sua attività di pittore e illustratore fino al ritorno a Berlino nel '59, anno della sua morte. Grosz trova nell'immediatezza del disegno il mezzo più adatto per rappresentare gli aspetti deteriori della società tedesca pre-nazista e per mettere alla berlina l'ottusità del militarismo. L'analisi spietata dell'avidità di potere del ceto dirigente e dei vizi della borghesia gli procurano tre processi, la confisca di alcune opere e l'esposizione di altre nella mostra "arte degenerata" del '37. |