pablo neruda

Pablo Neruda (1904-1973), pseudonimo di Neftali Ricardo Reyes y Basoalto, poeta cileno considerato uno dei maggiori poeti del ventesimo secolo. Neruda nacque a Parral in Cile e comincio' a scrivere le prime poesie da giovanissimo per poi diventare insegnante. Nel 1924 il suo Viente poemas de amor y una canción desesperada (Venti poesie d'Amore e una canzone disperata) divenne un best-seller facendolo diventare uno dei piu' noti e giovani poeti latino-americani. Neruda, genio immaginativo, comincio' come simbolista, divento' quindi surrealista e infine realista, abbandonando la struttura formale tradizionale della poesia per una espressivita' piu' semplice e piu' terrena. La sua influenza sulla poesia in lingua spagnola e' stata enorme e tuttavia la sua reputazione internazionale e' andata molto oltre i confini linguistici. Neruda e' morto di leucemia a Santiago il 23 settembre 1973. La sua morte e' stata accelerata probabilmente dal colpo di stato di Pinochet avvenuto ai primi del mese. Durante la sua lunga carriera letteraria Neruda ha prodotto piu' di quaranta libri di poesia, traduzioni e teatro in versi. Come politico radicale divenne importante nel partito comunista cileno diventando senatore dal 1945 al 1948. Nel 1970 e' stato il candidato del suo partito per la presidenza della repubblica e dal 1970 al 1972 e' stato ambasciatore cileno in Francia. Nel 1971 ha vinto il premio Nobel di letteratura e il premio della Pace 'Lenin'

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POSSO SCRIVERE I VERSI PIU' TRISTI STANOTTE (LEI NON E' CON ME)
PUEDO ESCRIBIR LOS VERSOS MÁS TRISTES ESTA NOCHE
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.


Scrivere, ad esempio : La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.


Il vento della notte gira nel cielo e canta.


Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai , e a volte anche lei mi amò .


Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.


Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.


Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.


Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
E il verso cade sull'anima come sull'erba in rugiada.


Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
La notte è stellata e lei non è con me.


E' tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si rassegna ad averla perduta.


Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.


La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.


Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.


D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro . I suoi occhi infiniti.


Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo .
E' così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.


Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averla perduta.


Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.
Puedo escribir los versos más tristes esta noche.


Escribir, por ejemplo: La noche está estrellada,
y tiritan, azules, los astros, a lo lejos.


El viento de la noche gira en el cielo y canta.


Puedo escribir lo versos más tristes esta noche.
Yo la quise, y a veces ella también me quiso.

En las noches como ésta la tuve entre mis brazos.
La besé tantas veces bajo el cielo infinito.


Ella me quiso, a veces yo también la quería.
Cómo no haber amado sus grandes ojos fijos


Puedo escribir lo versos más tristes esta noche.
Pensar que no la tengo. Sentir que la he perdido.


Oír la noche inmensa, más inmensa sin ella.
Y el verso cae al alma como al pasto el rocío.


Qué importa que mi amor no pudiera guardarla.
La noche estrá estrellada y ella no está conmigo.


Eso es todo. A lo lejos alguien canta. A lo lejos.
Mi alma no se contenta con haberla perdido.


Como para acercarla mi mirada la busca.
Mi corazón la busca, y ella no está conmigo.


La misma noche que hace blanquear los mismos árboles.
Nosotros, los de entonces, ya no somos los mismos.


Ya no la quiero, es cierto, pero cuánto la quise.
Mi vos buscaba el viento para tocar su oído.


De otro. Será de otro. Como antes de mi besos.
Su voz, su cuerpo claro. Sus ojos infinitos.


Ya no la quiero, es cierto, pero tal vez la quiero.
Es tan corto el amor, y es tan largo el ovido.


Porque en noches como ésta la tuve entre mis brazos,
mi alma no se contenta con haberla perdido.


Aunque éste sea el último dolor que ella me causa,
y éstos sean los últimos versos que yo le escribo.