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Biografia di Charles Schulz
Roberto Arduini

Charles Schulz, un uomo che ha dedicato la sua vita ai fumetti regalando al ”mondo della matita” alcuni tra i personaggi più dvertenti e interesanti che siano mai stati disegnati.

(11-06-2003) Charles Monroe Schulz nasce a St Paul il 26 novembre 1922.
Fin dalla nascita sembra destinato al fumetto: appena nato uno zio lo chiama Sparky, abbreviazione di Sparkplug, il cavallo di ”Barney Google”, striscia allora popolarissima. Questo soprannome non lo abbandonerà più.
Sparky cresce negli anni della Grande Depressione con un padre barbiere, come il papà di Charlie Brown, che per far quadrare i conti taglia barbe e capelli senza concedersi riposo.

Dopo il diploma e una breve esperienza di guerra nella Francia del 1945, viene assunto come insegnante alla Art Instruction School, una scuola di disegno per corrispondenza dove Schulz incontra tra i giovani colleghi ispirazioni e suggerimenti per i suoi futuri personaggi. Per esempio l’impiegata della contabilità Donna World, suo primo amore non corrisposto, gli ispirerà quel singolare personaggio fuori campo che è la ragazzina dai capelli rossi, eterna cotta di Charlie Brown.

Tra il ’47 e il ’48 Sparky approda con qualche fatica alla carta stampata: una sua serie di vignette ”Li’l Folks” viene pubblicata per tre anni sul giornale di St. Paul Pioneer Press (i ragazzini di quelle lontane vignette possono essere considerati i fratelli maggiori dei ”Peanuts”) mentre un’apertura verso la comunità nazionale più vasta arriva dal Saturday Evening Post, settimanale a larga diffusione che gli pubblica qualche disegno. E’ il periodo in cui diventa un assiduo frequentatore delle ferrovie statunitensi: prende i treni dell’alba per Chicago e New York, si presenta nelle sedi dei grandi syndicates, ma di solito non supera il tavolo della receptionist e torna a casa come un povero Charlie Brown deluso.

Finché, nel 1950, in una mattinata piovosa di giugno, a Manhattan, riesce a passare con facilità oltre i primi sbarramenti della reception dell’United Feature Syndicate e a mostrare i suoi disegni sulla scrivania di un alto dirigente. I ”Peanuts” usciranno poco più tardi su vari quotidiani e presto sarà un successo travolgente. Schulz, in uno slancio di ruvida sincerità, si disse convinto che il titolo ”Peanuts” (Noccioline), imposto dal Syndicate fosse il peggiore mai escogitato per un fumetto. Il tempo non gli dette ragione. Nell’aprile del 1951 Sparky sposa Joyce Halverson; il matrimonio dura solamente due anni. Nel 1976 Schulz sposa Jeannie Forsyht, un matrimonio che dura per ventuno anni e cinque figli che diventano la principale fonte d’ispirazione per le sue strisce. Nel 1958 la famiglia Schulz si trasferisce definitivamente in California.

Santa Rosa è il quartier generale del lavoro, l’ufficio, lo studio, il luogo dove Schulz ha vissuto fino al giorno della sua morte insieme alla seconda moglie e dove ancora crea le sue strisce. Qui ha tutto ciò che desidera: uno stadio di ghiaccio denominato con un po’ di enfasi Redwood Empire Ice Arena dove si creano e rappresentano spettacoli di pattinaggio, un campo da golf, campi da tennis e uno chalet - studio immerso nel verde a un indirizzo che la dice lunga su quale sia dei Peanuts il prediletto: Snoopy Place N.1.

Alla sua attuale notorietà hanno contribuito in larga misura le varie attività collaterali alla striscia dei ”Peanuts”. Schulz, giustamente, continua a mettere al primo posto nel cuore e nel cervello il fumetto creato appositamente per la carta stampata: fin troppo ovvio che senza la striscia giornaliera e la tavola domenicale, non ci sarebbe il fenomeno ”Peanuts”. Tuttavia, per quanto attiene alla divulgazione presso pubblici di ogni età il contributo maggiore viene, prima di tutto, dal merchandising, con le miriadi di pupazzi, poster, capi d’abbigliamento, quaderni di scuola e diari, cartoncini augurali e calendari, minielettrodomestici ecc...: un giro d’affari che intorno ai Peanuts dà lavoro a migliaia di persone.

In secondo luogo dai film d’animazione, in larghissima misura prodotti per la televisione a cominciare dal 1965 con ”A Charlie Brown Christmas” che vinse anche un premio molto ambito come l’Emmy televisivo e che diede vita a una serie di altri cartoni animati. Si può aggiungere, inoltre, che alla popolarità di Schulz un contributo morale, se non finanziario, lo dà certamente il fatto che gli astronauti dell’Apollo 10, nel 1969, durante la prima circumnavigazione attorno alla luna, battezzano i loro moduli Charlie Brown e Snoopy.